Descrizione percorso

DESCRIZIONE PERCORSO TRAIL TOLMEZZO – COGLIANS 47km 4400m D+ 

I TRATTO: TOLMEZZO (320m) – FORCHIE NAVANTES (1216m)

Dall’ albero delle cime di Piazza Centa prendere Via della Cooperativa e percorrerla fino a quando incontra Via Giovanni Gortani, prendere a destra e continuare in direzione Nord fino all’incrocio semaforico con Via Tre Croci, svoltare a sinistra e imboccare tale via uscendo dall’abitato di Tolmezzo e percorrere il ponte di Caneva. Alla fine del ponte abbandonare la strada e sulla destra prendere la pista ciclabile che costeggia il torrente But. Percorrerla fino oltre la galleria di Clapuz, tralasciare sulla sinistra la strada che porta a Fusea e proseguire fino in corrispondenza dell’Osteria alla Pieve, qui svoltare a sinistra, entrare nell’abitato di Casanova e imboccare Via della Chiesa. Percorrerla interamente fino a quando arrivati a un incrocio compare la tabella CAI del sentiero 162 con l’indicazione per Cazzaso. Prendere a sinistra, con la strada asfaltata che si impenna, e seguire il sentiero 162, sentiero della Fede, ben segnato che inizialmente risale una strada bianca, mantenere sempre la via principale tralasciando due deviazioni sulla sinistra, fino all’incrocio in prossimità di una cappelletta. Qui la strada bianca lascia posto al sentiero, sempre ben segnalato con segnavia CAI che inizia a risalire il bosco in direzione di Cazzaso. Dopo aver attraversato il greto del rio Luchiat ( attenzione in caso di terreno umido o bagnato) il sentiero sale continuo attraversando un bosco di abete fino ad arrivare in prossimità di una spianata dove sulla sinistra si stacca una traccia non segnata con segnavia CAI (indicazioni con spray rosso per Cazzaso), qui non prendere tale traccia ma proseguire sempre su sentiero segnalato scendendo per alcuni metri per attraversare usando i passaggi migliori (terreno smosso e fangoso molto spesso) un greto di torrente per poi risalire con strette svolte il bosco fino a raggiungere una radura negli immediati pressi dell’abitato di Cazzaso (tabella CAI con indicazioni in discesa per Casanova e Caneva, sent.162). Prendere sulla destra fino all’incrocio con Via Col di Lana, seguirla fino a quando in prossimità di uno spazio non si incontrano di nuovo le indicazioni della tabella CAI del sent.162 (Sezza, S.Pietro in Carnia, Piano Arta).

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Si arriva così sulla strada asfaltata che unisce Cazzaso a Cazzaso Nuova, la si percorre verso destra fino a una fermata di autobus di linea con casetta che si affaccia su uno slargo (segnavia bianco rosso e bianco verde su un palo) dove la si abbandona e si lascia anche il sentiero 162 che prosegue verso Sezza, per imboccare sulla sinistra il sentiero segnalato con bolli gialli (tubo dell’acqua e numero 5 verde su bollo giallo disegnato su una pietra) che, tralasciata una traccia che poco dopo porta verso sinistra, risale il bel bosco di faggio fino a sbucare in sella Duron (1079m.) , iconetta votiva e masso con il numero 6 disegnato in verde.

Continuare quindi fino ad intersecare dopo alcuni metri la strada asfaltata che proviene da Curiedi e prenderla mantenendo la destra, percorrerla tutta fino ad arrivare allo slargo dove essa termina nei pressi di Forchie Navantes (1216m).

 

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II TRATTO: DA FORCHIE NAVANTES (1216m) A RAVASCLETTO (875m)

Da Forchie Navantes prendere l’evidente pista forestale, tralasciando quella che prosegue a destra, che superate le case Navantes porta in direzione di malga Corce (1246m), superata la quale, sempre per pista forestale ben evidente, conduce al bivio con la strada forestale che sale da Vas. Continuare dritti fino a forcella di Corce o Dolacis (1310m) e al seguente bivio, in corrispondenza di un abete segnalato col numero 73 in spray rosso, prendere a destra la strada che sale fino a dove questa termina in una spianata erbosa sotto alla cresta del monte Dauda. Qui imboccare la traccia, non molto evidente, che tuttavia in modo logico risale il costone della montagna. Superata quindi una prima parte ripida, quando il terreno inizia ad aprirsi diventando prativo, alla quota di circa 1500m, fare attenzione a non imboccare una traccia che si stacca sulla sinistra, che per i primi metri risulta evidente ma che poi va a perdersi lungo le pendici del Dauda, ma continuare invece, pur senza evidente sentiero, lungo la direttrice della cresta piegando solo verso il suo culmine leggermente verso destra e andando così ad incontrare a 1640m il sentiero CAI 159 che sale da malga Dauda. Ora che il sentiero è di nuovo chiaro e ben segnato seguirlo come per raggiungere la vetta del Dauda, ma una volta oltrepassato il colle del Cavolat (1677m) alla fine di un tratto in falsopiano al bivio prendere sulla sinistra il sentiero che in discesa porta prima ai ruderi di M.ga Chias di sopra alta e poi a Forcella Meleit (1510m).

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Ci si ricongiunge così al sentiero CAI 157 che lungo comoda ed evidente pista forestale porta prima a M.ga Meleit, che si lascia sulla sinistra, e poi a M.ga Agareit di sopra (1670). Senza raggiungere M.ga Agareit piegare a destra lungo la pista forestale che prima in traverso, poi in discesa e poi in salita aggira le pendici del monte Tamai e conduce all’omonima malga e successivamente al Rifugio Tamai (1700m). Da qui sempre per evidente strada raggiungere la cima del monte Zoncolan (1770m), facendo attenzione a sella zoncolan a non imboccare sulla sinistra la strada che in discesa porta verso Liaris (Ovaro) . Lasciando sulla destra l’arrivo della seggiovia imboccare la pista di rientro (indicazioni sulle tabelle che servono gli impianti invernali) che conduce senza possibilità di errore ,costantemente in discesa ad eccezione di un piccolo tratto in traverso, all’arrivo della funivia che da Ravascletto sale al monte Zoncolan.

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III TRATTO: DA RAVASCLETTO (875m) AL MONTE CROSTIS (2250m)

Senza raggiungere il piazzale della funivia, a sinistra della pizzeria “La Scaletta” con le spalle rivolte alla pista appena percorsa, prendere Via S. Spirito e percorrerla fino all’incrocio con via Dal Riflori dove compare evidente il bollo del sentiero CAI 152. Piegare a destra e seguendo fedelmente (svariati tagli e tracce comunque non segnalate con segnavia CAI) il sentiero molto ben segnato ci si inerpica fino alla Maina di Mont (1309m), piccola chiesetta, e continuando su ripido bosco, incrociando in taluni punti la strada asfaltata senza mai seguirla, si arriva fino al tornante di quota 1590m. Qui ora si segue per un tratto la strada asfaltata verso sinistra fino a quando due frecce rosse disegnate a terra con lo spray indicando di abbandonarla e di prendere il sentiero che sale sulla destra (CAI 152) che porta prima a C.ra Glaretz e poi piegando verso sinistra, abbandonando quindi il sentiero 152, ormai alti sui prati, verso i ruderi di C.ra Valsecca, dove finisce la strada asfaltata e ha inizio il lungo traverso della “panoramica delle vette”.

Percorrere la strada sterrata, sempre bella comoda, lungamente fino a poco dopo al bivio che in discesa porta a C.ra Tarondon, non abbassarsi ovviamente verso di questa ma sulla destra prendere il sentiero segnato con segnavia bianco-rosso che risalendo in terreno aperto porta al laghetto di Tarond e continuando lungo il sentiero CAI 154 conduce fino sotto alle pendici del monte Pezzacul. Giunti all’intersezione tra i sentieri 153 e 154, non imboccare il 154 ma seguire il filo di cresta fino alla vetta del monte Pezzacul, da li seguire l’evidente traccia che porta a ricongiungersi con la salita al Crostis.

Superato questo tratto disagevole il sentiero ritorna ben segnato e con un po’ di sviluppo e alcune contropendenze porta fino agli strappi finali che conducono alla vetta a 2250m.

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IV TRATTO: DAL MONTE CROSTIS (2250m) AL MONTE COGLIANS (2780)

Dalla vetta del m. Crostis prendere il sentiero CAI 151 che scende verso sella Bioichia, ma dopo poco dalla cima prestare attenzione ad imboccare sulla destra, considerando la vetta alle proprie spalle, il sentiero 174, che porta ripidamente (prestare attenzione) all’intaglio di Forc. Plumbs (1976m). Da questa piegare a destra continuando sul 174 fino a raggiungere con sentiero in cresta la vetta del monte Floriz (2184m).

Con evidente sentiero CAI 174, con alternanza di dislivello positivo e negativo, si giunge quindi sempre con percorso in cresta al Rif. Marinelli (2111m).

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Dal rifugio seguendo le tabelle si imbocca il sentiero CAI 143,raggiungendo prima la vetta del Pic Cjadin e quindi forcella Monumenz. Poi percorrere un tratto esposto con appoggi ed appigli su roccette frastagliate fino a raggiungere il 1° ghiaione. Superato questo, si prosegue su un tratto di sentiero a fondo roccioso ma ben marcato.
Ora si risale il ghiaione a sinistra fino ad una evidente insenatura di invito ad un ripido canalino friabile, indi ci si immette sulle evidenti tracce di sentiero di guerra che con ripidi tornantini, a fondo particolarmente friabile, arriva in vetta al Monte Cogliàns (quota 2780 m).

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